Mutui: tassi d’interesse truccati, processo ai banchieri
Ci sono le testimonianze, le ammissioni, i documenti, le inchieste giudiziarie. L’Euribor, il tasso di riferimento del mercato internazionale europeo usato per calcolare il prezzo dei mutui e di altri prodotti finanziari, fu manipolato nel 2012. La sconosciuta sigla che tanti clienti si sono trovati davanti quando i funzionari delle banche facevano i conti degli interessi da pagare è entrata nella percezione di molti clienti delle banche come è stato per lo spread. Dalle inchieste dell’organismo inglese “Serius fraud office” (Sfo) e dalla commissione Usa Sec di controllo sulle attività bancarie è emerso che un gruppo di grandi banche (tedesche, inglesi, svizzere, americane) erano riuscite a creare un cartello con lo scopo di fissare, arbitrariamente e a proprio vantaggio, il livello del tasso d’interesse. Truccavano cioè le quotazioni giornaliere dell’Euribor attraverso accordi telefonici segreti tra i trader dei singoli istituti ndi credito.
Sullo scandalo dei mutui è intervenuta anche la Comunità europea che ha sanzionato Deutske Bank e la francese Societè General (Sogen) per circa un miliardo di dollari, mentre le autorità inglesi e Usa hanno multato altre banche responsabili per circa 5,6 miliardi di euro di cui 2,5 da parte di Deutsche Banck la cui filiale londinese ha ammesso il coinvolgimento nella manipolazione dei tassi. Coinvolta anche Barklay che ha pagato 453 milioni, grazie allo sconto ottenuto per aver rilevato l’esistenza del cartello.
Chiusa la vicenda amministrativa si è aperta la fase penale. Davanti alla Corte londinese di Westmister dovevano comparire 11 imputati (fra cui una donna) ma 5 banchieri non si sono presentati alla prima convocazione per cui la Corte ha chiesto ed ottenuto un mandato d’arresto internazionale per i 5 funzionari (4 risiedono in Germania e uno in Francia) che saranno processati in settembre insieme ai 6 che invece si sono presentati alla fase istruttoria. Nell’estate del 2015 l’ex trader dell’istituto Ubs e Citi, Tom Hayes, fu condannato a 14 anni di carcere (ridotti poi a 11) in quanto riconosciuto colpevole di aver manipolato il Libor, il tasso interbancario usato a Londra e di altre imputazioni.
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